Dr. Pietro Bartolo ist ein Arzt, der die einzige Klinik auf der italienischen Insel Lampedusa leitet, die näher an Tunesien als an Sizilien liegt. Seine Arbeit konzentriert sich auf die Gesundheitsbedürfnisse der Patienten in dieser einzigartig herausfordernden geografischen Lage.
Lampedusa ist der Schauplatz einer der großen menschlichen Katastrophen unserer Zeit. Und Pietro Bartolo ist zum heldenhaften Symbol der Insel geworden. Dies ist die bewegende und aufrüttelnde Geschichte eines Arztes, dessen Menschlichkeit ein Vorbild ist – für uns alle. Seit mehr als 25 Jahren ist er für sie da. Pietro Bartolo ist der Erste, der den Migranten auf europäischem Boden begegnet. Er versorgt sie, kümmert sich um sie, stärkt sie. Aber das Wichtigste: Er hört ihnen zu. Es sind Leidensgeschichten und Geschichten der Hoffnung, Erzählungen von Verlust und unendlichem Schmerz. Bartolo bekommt aber auch die unermessliche Erleichterung derer zu spüren, die es auf die sizilianische Insel geschafft haben und nun zögernd-hoffnungsvoll in die Zukunft blicken. In seinem Memoir verwebt Bartolo all diese Geschichten mit seiner eigenen: Aufgewachsen als Sohn einer armen Fischerfamilie, musste auch er einen langen und harten Weg beschreiten. Heute kämpft er voller Wut und Verständnislosigkeit, aber auch mit Nächstenliebe und Solidarität dafür, dass es den Geflüchteten nach ihrer Ankunft besser geht. Ein großes Beispiel an Mut und Zivilcourage. Und ein Beispiel dafür, wie verflucht selbstverständlich Menschlichkeit sein kann.
The moving and essential testimony of an Italian doctor who has worked for
twenty-five years on the front line of perhaps the largest mass migration in
human history
Pietro Bartolo jest lekarzem z Lampedusy, kt�ry od ponad dwudziestu pięciu lat
pomaga migrantom.Jego historia splata się w niezwykły spos�b ze wstrząsającymi
historiami tych, kt�rzy uciekając od wojen lub głodu, cudem przeżyli
straszliwą podr�ż przez pustynię oraz niewyobrażalne akty przemocy i kt�rzy
nierzadko widzieli śmierć swoich bliskich, a mimo to nie poddają się,
zdecydowani rozpocząć nowe życie w Europie.To historia młodej Jasmin, kt�ra
rodzi c�reczkę, otoczona serdecznością kobiet z Lampedusy; Hassana, kt�ry
przez całą drogę dźwiga na plecach sparaliżowanego brata; Fadumy, kt�ra
musiała opuścić siedmioro dzieci, aby zarabiać na ich utrzymanie; Jerusalem,
kt�rą przemytnicy ograbili z beztroskiego życia; Kebrat, cudownie wyrwanej ze
szpon�w śmierci?Ale są tu też historie tych, kt�rzy na Lampedusę dotarli
martwi, przywiezieni w okropnych zielonych workach.
La mia storia quotidiana di medico di Lampedusa fra dolore e speranza
139 Seiten
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«È gelida l'acqua. Mi entra nelle ossa. Non riesco a liberare la stazza dall'acqua. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado. Ho paura. È notte fonda e fa freddo. Siamo a quaranta miglia da Lampedusa e, se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Non voglio morire così. Non a sedici anni. Il panico sta per impadronirsi di me e comincio a urlare con quanto fiato ho in gola, cercando di rimanere a galla e di non farmi trascinare giù da questo mare che ci consente di sopravvivere ma che può anche decidere di abbandonarci per sempre. " Patri " urlo. " Patri ." Lui è al timone e non mi sente. La fine si avvicina, penso. Poi qualcosa accade ... Ciò che non potevo sapere allora è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mia mente ma che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi.» Pietro Bartolo è il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti a Lampedusa. Li accoglie, li cura e, soprattutto, li ascolta. Queste pagine raccontano la sua storia: la storia di un ragazzo mingherlino e timido, cresciuto in una famiglia di pescatori, che si è duramente battuto per cambiare il proprio destino e quello della sua isola. E che, non dimenticando le difficoltà passate, ha deciso di vivere in prima persona quella che è stata definita la più grande emergenza umanitaria del nostro tempo. Alla sua storia si intrecciano quelle disperate e struggenti di alcuni dei tanti migranti scappati dalle guerre o dalla fame, sopravvissuti non si sa come a un viaggio terribile nel deserto, fra violenze e sopraffazioni inimmaginabili, che in mare hanno spesso visto morire i loro famigliari e, nonostante ciò, non si arrendono, determinati a iniziare una nuova esistenza in Europa. O che sull'«isola degli sbarchi» sono arrivati dentro orribili sacchi verdi, corpi inanimati, di chi fra le onde ha perso la propria vita, dei piccoli che non hanno nemmeno fatto in tempo a vedere la luce. Yasmin, che partorisce Gift circondata dall'affetto delle donne di Lampedusa; Hassan, che per tutto il viaggio porta sulle spalle il fratello paralizzato; Omar, che non riesce a dimenticare; Faduma che, per crescerli, ha dovuto separarsi dai suoi sette figli; Jerusalem, a cui i trafficanti di uomini hanno rubato la spensieratezza; Kebrat, miracolosamente strappata alla morte; e poi Sama e il suo gatto, Mustafà e la piccola Favour. Lacrime di sale è un pugno nello stomaco, narra cose che nessun articolo di giornale e immagine televisiva potrà mai narrare, e ti inchioda alla tua coscienza. Le sofferenze del medico Pietro Bartolo, il suo senso di impotenza (qualche volta), la sua rabbia (sempre), il suo smarrimento sono così autentici da diventare i tuoi. Come la sua gioia e il suo stupore di fronte all'invincibile forza della vita. Un grande esempio di coraggio e impegno civile. Uno straordinario monito contro l'indifferenza di chi non vuol vedere.