Paolo Di Stefano Bücher






Il ragazzo di Telbana
- 208 Seiten
- 8 Lesestunden
Tawfik, egiziano, ha sedici anni quando parte da Telbana, in fuga dalla povertà e da suo padre, un imam il cui principio è: «Devi allungare i piedi fino a dove arriva la coperta». Lui però sogna una vita migliore, e senza avere il coraggio di salutare sua madre, attraversa il deserto, si imbarca in Libia e arriva in Sicilia. Qui annota su un foglietto tutte le parole italiane che sente e forse non sarà più soltanto un migrante arabo in terra straniera ma un giovane con i propri conflitti, le proprie aspettative, sogni e sentimenti.
Tutti contenti
- 384 Seiten
- 14 Lesestunden
Nino Motta, tipografo, abbandona Milano e la famiglia (una famiglia disperata e ostile) e torna a Messina, sotto le mentite spoglie del giornalista, per "indagare" sulla sua infanzia in collegio che, da sempre, è rimasta intrappolata da una memoria "a macchie", incerta, segnata da un misterioso trauma. Una volta in loco non ha difficoltà a far parlare quelli che tanto tempo prima sono stati i suoi compagni, anzi il suo invito a parlare li trasforma in generosi narratori orali. E così le molte testimonianze si incrociano affollandosi intorno a due immagini che hanno accompagnato la vita di Nino Motta: il cappello del padre appeso in corridoio e la figurina della madre Marietta che sale verso il collegio nel suo cappottino striminzito. Un nome ricorre nei racconti di tutti: Santino Rocco. Nino ne ha provocato la morte e questo "assassinio" fu scrupolosamente passato per un fatale incidente da Padre Frasca, vitalissimo e oscuro factotum della Casa del fanciullo. Se da una parte Nino Motta si trova nella condizione di dover espiare un delitto di cui non ha memoria, dall'altra deve, via via, fare i conti con l'ingombrante e multiforme fantasma del padre (Giornalaio? Pittore? Agente di cambio? Ricco mafioso confinato in America?) e lo straziante ricordo della madre. L'indagine, tuttavia, prende una diversa piega quando entra in campo Simona, una ragazza ingenuamente seduttiva, intelligente, che smaga il falso giornalista e lo accompagna nella sua "ricerca" fin dove la verità può essere detta. Simona ha l'età di sua figlia, e Nino - fra imbarazzo e curiosità - sente nascere attraverso lei una nuova opportunità, confusa dalla disabitudine alla felicità. Quanto potranno le rivelazioni dei molti compagni "intervistati" pagare serenamente il suo debito di memoria? E quanto potrà accettare dalla bella Simona il gesto di un riscatto esistenziale ed emotivo?
La parrucchiera di Pizzuta. Un giallo siciliano
- 224 Seiten
- 8 Lesestunden
Rosa Lentini ha ormai varcato la soglia dei quaranta (anche se nessuno lo direbbe), ha un matrimonio alle spalle, una figlia ormai grande e un'altrettanto grande delusione per il mondo universitario, dove dopo il terzo concorso "truccato" è ancora ricercatrice: in filologia, con una specializzazione su Petrarca. L'estate si avvicina e Rosa prende una decisione: chiede un lungo periodo di aspettativa e raggiunge la anziana madre in Sicilia, nella grande casa di Pizzuta, vicino a Catania. Qui, mentre lo Scirocco soffia avvolgendo tutti nel suo languore, nella mente di Rosa prende forma una piccola ossessione: fare luce sull'omicidio di Nunziatina Bellofiore, uccisa in circostanze mai chiarite nel lontano 1956, nel salone di parrucchiera che aveva aperto. Negli archivi non c'è quasi nulla, tutto ciò che Rosa ha a disposizione per la sua indagine sono la memoria lacunosa di chi all'epoca era presente e le armi della filologia: che insegnano proprio a colmare lacune, esercitare la virtù del dubbio, seguire sempre la lectio difficilior anche a costo di mettersi nei guai.
Universale Economica Feltrinelli / Classici: La mite
- 96 Seiten
- 4 Lesestunden
"Immaginate un uomo, accanto al quale sta stesa su un tavolo, la moglie suicida che qualche ora prima si è gettata dalla finestra. L'uomo è sgomento e ancora non gli è riuscito di raccogliere i propri pensieri... Ecco, parla da solo, si racconta la vicenda, la chiarisce da se stesso". Così Dostoevskij presenta al lettore il proprio racconto: 'fantastico' perché registra come sotto dettatura i pensieri che si svolgono nell'interiorità dell'uomo, ma anche estremamente 'reale' nella sua verità psicologica. Passando attraverso vari sentimenti spesso contraddittori, prima discolpandosi, quindi accusando, dandosi spiegazioni che si riveleranno fasulle, il protagonista giunge a poco a poco alla verità.
Ogni altra vita. Storia di italiani non illustri
- 260 Seiten
- 10 Lesestunden
C’è chi vende uova dopo la guerra e chi usa la stoffa dei paracadute per cucire gonne. Chi fugge dall’Italia per fare fortuna all’estero e chi se ne va per scampare a un padrino violento. Ci sono donne che si buttano con l’elastico dai ponti e ragazzi che cadono da una finestra per non rialzarsi più. Partigiani e sarte, minatori e cameriere, maestri di scuola. Madri, padri, figli, figlie. E poi c’è uno scrittore, Paolo Di Stefano, che legge i diari o ascolta le parole di questi italiani non illustri – forse assurti agli onori o ai disonori della cronaca per lo spazio breve di un’indignazione, ma poi subito dimenticati – e restituisce loro la voce che avevano smarrito, o di cui erano stati privati. Dalla Sicilia arcaica e petrosa delle guerre mondiali alla Milano grigia ma bella di oggi, Di Stefano racconta di innamoramenti e matrimoni, di bombe che cadono dal cielo e di battaglie che si combattono in famiglia; di litigi, incomprensioni, rotture; di piccole rivincite e grandi rivoluzioni del costume. Il ventennio fascista, gli anni sessanta e settanta delle proteste studentesche, e poi i decenni a noi più vicini, quelli in cui la Storia si fa storia, cronaca o memoria commossa di chi c’era e ricorda chi invece non c’è più. Con la grazia lieve e limpida che da sempre caratterizza la sua scrittura, Di Stefano scova in ogni minuta vicenda personale quel frammento di universalità che a ogni pagina ci fa riconoscere nei suoi protagonisti – e in lui stesso, perché è la sua voce ad armonizzare le altre, creando un epos dell’Italia contemporanea che illumina il genius loci inconfondibile di questo nostro paese, a cui non si smette mai di tornare.