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Rolo Díez

    1. September 1940
    La ragazza che voleva la luna
    Il passo della tigre
    Il ritorno di Vladimir Ilič
    Wüstenstaub
    Hurensöhne
    Der Tequila-Effekt
    • Carlos Hernández, ein Polizeibeamter in Mexiko-City, kämpft mit finanziellen und moralischen Herausforderungen in einem korrupten Umfeld. Während er versucht, den Mord an einem Gringo aufzuklären, bleibt er in einem System gefangen, das Gerechtigkeit verweigert. Rolo Diez kritisiert mit Ironie und Satire die gesellschaftlichen Missstände.

      Der Tequila-Effekt
    • In Ciudad Juárez häufen sich Frauenmorde, die mit Folter und Vergewaltigung einhergehen. Carlos Hernández wird beauftragt, den Mord an der Tante des Abgeordneten Organza aufzuklären. Er entdeckt Verbindungen zwischen einer «Maquiladora», dem Abgeordneten und Drogengeld, was die Lage gefährlich macht.

      Hurensöhne
    • Carlos Hernandez, Elite-Flic In Mexiko-City, wird wieder mit einer delikaten Affäre betraut. Er muß die Leiche einer jungen Frau, die in der Hauptstadt bei einer Sex-Orgie mit honorigen Männern an einer Überdosis gestorben ist, in ihre Heimatstadt Tijuana an der mexikanischen Grenze zurückbringen. Was harmlos beginnt, entwickelt sich für ihn zu einer harten Überlebensprobe: Das örtliche Drogenkartell und ein Serienmörder jagen ihn um die Wette. Auch in diesem dreiteiligen Roman entwirft Rolo Diez mit sarkastischem Humor das Bild einer korrupten, gewalttätigen mexikanischen Macho-Gesellschaft.

      Wüstenstaub
    • Per le vie di Buenos Aires si aggira un improbabile trio di ribelli: Ramòn, un pensionato che lotta contro la nuora arcigna e il misero assegno mensile del governo; Mastretta, che a causa dell'età ha ormai rinunciato a fuggire dall'ospedale psichiatrico; e Vladimir, ragazzo sbandato esperto di fumetti e di filosofia...

      Il ritorno di Vladimir Ilič
    • Il passo della tigre

      • 285 Seiten
      • 10 Lesestunden

      Sono trascorsi vent'anni da quando Aguirre militava nella sinistra clandestina del suo paese, l'Argentina. Nel 1969 era partito per l'Uruguay, dove i guerriglieri lo avevano addestrato a infiltrarsi nelle forze dell'ordine. Allora non poteva certo immaginare che qualche anno dopo la necessità di sopravvivere lo avrebbe spinto a entrare nella polizia di Buenos Aires, da poliziotto. Ma tanti anni di onesto servizio non lo hanno reso immune dalle diffidenze di colleghi e superiori. Forse è solo una sensazione ma dietro la richiesta del commissario capo di indagare su un caso al di fuori della sua giurisdizione potrebbe esserci una trappola.

      Il passo della tigre