Lancia Hyena Zagato
- 200 Seiten
- 7 Lesestunden





Roman
Witzig, romantisch, bösartig – Gustave Flauberts erster Roman in neuer Übersetzung Ein junger Bursche beobachtet unter den Sommergästen in Trouville eine Frau, die ihn fasziniert. Als er ihren Bademantel vor der Flut rettet und zurückbringt, verliebt er sich auf der Stelle. Maria jedoch ist zehn Jahre älter als er, hat einen Mann und eine kleine Tochter. Mit ungeheurer Leidenschaft erzählt der junge Flaubert in seinem ersten Roman die eigene Geschichte, die ihn für ein Leben geprägt hat. In der Neuübersetzung von Elisabeth Edl, mit Jugendbriefen und einem Kommentar, der den biografischen Hintergrund farbig sichtbar macht, sind die „Memoiren eines Irren“ das Selbstporträt eines Künstlers als junger Mann, der zu seinem 200. Geburtstag als einer der Größten gefeiert wird.
Brevi capolavori di ambigua e delicata bellezza, i Contes cruels spiccano sovrani su tutta l’opera di Villiers de l’Isle-Adam, vero prisma rilucente in cui l’esprit dell’autore si riflette in tutte le sue molteplici sfaccettature. Feroci, sgradevoli, imbarazzanti, sontuosi nella scrittura, dove ammiccano tesori lessicali tutti da riscoprire e gustare con palato sottile, impreziositi da un sapientissimo uso del décor, i Contes cruels («il più miracoloso dei libri d’ore», come ebbe a scrivere Stéphane Mallarmé) rappresentano uno splendido, raro esempio di fantastico a parte subjecti da cui parecchi scrittori avranno non poco da imparare.
Scritto da Radiguet a soli diciotto anni, Il diavolo in corpo ebbe subito un clamoroso successo: da allora è diventato un romanzo di culto per più di una generazione di lettori, un culto rafforzato dalle versioni cinematografiche di Claude Autant-Lara (1974) e di Marco Bellocchio (1986). Ispirandosi in parte a vicende autobiografiche, Radiguet racconta la "scandalosa" storia d'amore di un sedicenne e di una giovane signora, Marthe Grangier, sposata a un soldato partito per la Grande Guerra. Più che la scabrosità della "relazione pericolosa", a fare del libro un mito letterario sono la febbrile tensione - tipicamente adolescenziale - del protagonista e la sua smania, frenetica e contraddittoria, di vivere fino in fondo i propri impulsi e di affermare una propria adulta identità agli occhi della donna e del mondo.