Verliebter Roland.
- 892 Seiten
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Matteo Maria Boiardo war ein italienischer Renaissance-Dichter, der klassisches Wissen mit einer Leidenschaft für ritterliche Romanzen verband. Seine Werke, oft zur Unterhaltung des Hofes geschaffen, zeichnen sich durch lebendige Sprache und die geschickte Einbindung höfischen Lebens in fantastische Erzählungen aus. Am bekanntesten ist er für sein großes Rittergedicht, das Themen der höfischen Liebe mit epischer Erzählung verband und sogar seine Helden nach seinen eigenen Bauern benannte, um seinen Geschichten einen einzigartigen Charme zu verleihen. Boiardos Vermächtnis liegt in seiner Fähigkeit, frische und fesselnde Verse zu schaffen, die Leser bis heute mit ihrer Tiefe und Originalität fesseln.



Tiziano Zanato ha commentato in modo impeccabile i procedimenti tecnici e retorici del grande poeta rivelando poi con annotazioni ricchissime tutta la storia del lavorio poetico bisecolare che Boiardo ha assimilato e portato a perfezione. E sorprendente che un commento di questa fatta non sia mai stato tentato per gli Amorum libri; è una fortuna che esso sia stato finalmente realizzato con grande maestria. Titolo latino e ovidiano; struttura di canzoniere. Gli Amornm libri si pongono infatti all'incrocio fra la precedente attività di Boiardo in latino e quella in volgare, che sarebbe poi culminata nell'Innamorato. E mentre della poesia latina conservano il naturalismo ora esultante ora sfinitamente malinconico, competono col Canzoniere petrarchesco nel perseguire il disegno d'un romanzo, le cui fasi sono fissate in tempo reale, senza gli accomodamenti o le sublimazioni della memoria. Viene narrata, dal succedersi di sonetti, canzoni, madrigali, ballate, una storia d'amore vissuta e sofferta fra il 1469 e il 1471, sigillata con la perfezione della poesia entro il 1477. Una storia che vedrà pieno abbandono epicureo ai sensi interrotto dall'intervenire di un tradimento poi trasformato in sconsolata rievocazione e rinuncia. Il modello del Petrarca è evidente anche nella lingua, che tuttavia conserva molti tratti emiliani e, tra saldi arcaismi, un andamento paratattico che si direbbe correlato con gli accostamenti di colori puri in immagini di vita aristocratica: da affresco quattrocentesco. Questo schietto classicismo è poi quadrato in schemi numerici caratterici dell'autunno del medioevo. I tre libri (tre come gli Amores ovidiani) contengono ognuno sessanta componimenti, di cinquanta sono sonetti. Altri numeri regolano la costruzione dei testi e la loro sizione reciproca, con sottili alternanze tra strutture binarie e ternarie. Pure rilevante il ricorso all'acrostico per produrre col ricamo delle lettere la magica deificazione dell'amata. (Cesare Segre).