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Fernanda Pivano

    Fernanda Pivano war eine zentrale Figur der italienischen Literatur, bekannt als Schriftstellerin, Journalistin, Übersetzerin und Kritikerin. Sie prägte die italienische Literaturszene maßgeblich durch ihre Übersetzungsarbeit, mit der sie einem breiten Publikum amerikanische Autoren von Klassikern bis zu aufstrebenden Talenten näherbrachte. Ihre fundierten Einführungen zu den Übersetzungen bereicherten das Leseerlebnis und vermittelten ein tieferes Verständnis der amerikanischen Literatur. Pivano war eine leidenschaftliche Fürsprecherin und Pionierin, die die Stimmen der Beat Generation und anderer bedeutender amerikanischer Schriftsteller nach Italien brachte.

    Scendi, Mosè
    The Beat Goes On
    La strada è di tutti
    Opus Pistorum
    Unterwegs
    Die Toten von Spoon River
    • 3,7(366027)Abgeben

      „Das literarische Manifest einer ganzen Generation.“ (Elke Heidenreich)Dies ist das literarische Statement einer Jugend, die inmitten der „schlechtesten der Welten“ ein leidenschaftliches Bekenntnis zum „glückseligen Leben“ ablegte. Tempo, Jazz, Marihuana, Sex und Freiheit waren die Zauberwörter der Beat Generation, die ständig auf der Suche nach einem intensiven, rauscherfüllten Dasein war. Ihre Trampfahrten durch die ungeheuren Weiten des Landes ließen sie ein Amerika entdecken, das die bürgerliche Erfolgsmoral nicht kannte.

      Unterwegs
    • Opus Pistorum

      • 352 Seiten
      • 13 Lesestunden
      3,5(1224)Abgeben

      „Henry, der Geld brauchte, schlug mir vor, er werde für mich verkäufliche Texte schreiben. Ich bot ihm ein Honorar von einem Dollar pro Seite, dafür erhielt ich alle Rechte ... Ich bezahlte immer bar, wie ausgemacht. Nach wenigen Monaten ergaben die angesammelten Seiten ein komplettes Buch, dem er den Titel OPUS PISTORUM gab“ (Milton Luboviski, Buchhändler in Hollywood, 1983 in einer eidesstattlichen Erklärung).Diese spät entdeckten Erotica des großen Autors sind für Kenner - und nicht nur für diese - eine literarische Sensation.

      Opus Pistorum
    • La strada è di tutti

      On the road, sulle piste di Jack Kerouac

      • 229 Seiten
      • 9 Lesestunden

      Un viaggio di sedicimila chilometri tra strade di asfalto e di polvere, da New York alla California, e poi al centro dell'America, giù fino al Messico e di nuovo in California, sulle tracce di "On the road" di Jack Kerouac, per scoprire cosa è cambiato nel grande paese e ascoltare nuove storie. Un racconto dove si incontrano i vecchi drive-in e l'ombra di John Wayne. E dove si incrociano le pagine di Jack London e Cormac McCarthy, tra l'antico mito del West e la più struggente e bizzarra di tutte le nostalgie: quella per ciò che non si è vissuto. Con una prefazione di Fernanda Pivano.

      La strada è di tutti
    • The Beat Goes On

      • 211 Seiten
      • 8 Lesestunden

      Personal memoirs and photographs reflecting American and Italian literary culture over the last 50 years

      The Beat Goes On
    • Scendi, Mosè

      • 434 Seiten
      • 16 Lesestunden

      Scendi, Mosè comprende sette racconti pubblicati per la prima volta in volume a New York nel 1942, dopo essere apparsi separatamente su riviste. Strettamente legati tra loro, svolgono ciascuno una vicenda del tutto indipendente. I protagonisti appartengono a un unico clan, quello dei McCaslin-Edmonds, e gli episodi si riferiscono a vari momenti della loro lunga saga, a partire dagli anni della Guerre Civile. Tema dominante, sempre ricorrente nella narrativa faulkneriana, è quello delle relazioni tra bianchi e neri e dell'attaccamento alla terra d'origine che li accomuna. Il racconto centrale "L'orso" è considerato dalla critica una delle pagine più belle dello scrittore americano. La ricchezza delle sfumature e la poesia del linguaggio fanno di questi racconti-epopea l'opera più matura di William Faulkner.

      Scendi, Mosè
    • On the Road. Il «Rotolo» del 1951

      • 504 Seiten
      • 18 Lesestunden

      «Sono andato veloce perché la strada è veloce.» Tra il 2 e il 22 aprile 1951 – scrive Kerouac a Neal Cassady – «ho scritto un romanzo su una striscia di carta lunga 120 piedi infilata nella macchina da scrivere e senza paragrafi, fatta srotolare sul pavimento e sembra proprio una strada». Con questo “rotolo” ha inizio la vicenda del mitico romanzo che narra i viaggi di Kerouac tra Stati Uniti e Messico negli anni 1947-50 e che vedrà la luce, in una versione ampiamente rimaneggiata, solo nel 1957. Più lungo di quello definitivo, il testo originario di On the road contiene numerose scene poi tagliate e risulta più cupo, spigoloso e disinibito. Intima, sfrenata e “vera”, la scrittura di Kerouac trascina il lettore alla bruciante scoperta di una strada che è la vita stessa.

      On the Road. Il «Rotolo» del 1951