Profession ? Gouvernante ! C'est-à-dire fée du logis, psy, femme de ménage, assistante, confidente et punching-ball. Françoise n'ignore rien des extravagances ni des secrets de ses employeurs fortunés, aristocrates, hommes d'affaires ou VIP. Devenue domestique après la faillite de son restaurant, elle raconte sa nouvelle vie à l'ombre de la leur, entre le salon et l'office. Un roman pétillant, documenté, qui nous entraîne dans l'univers fou des ultras-riches... par l'entrée de service.
Véronique Mougin Bücher




Il filo di Auschwitz
- 480 Seiten
- 17 Lesestunden
Dall'oscurità di Auschwitz allo splendore dell'alta moda a Parigi: la straordinaria storia di un ragazzo ribelle Tomas Kiss, quattordicenne scapestrato, è la disperazione del padre perché si rifiuta di studiare nonché di impararne il mestiere di sarto. Ma, nella cittadina ungherese dove vive, nel 1944 per la comunità ebraica i problemi sono ormai altri. Dalle progressive restrizioni delle libertà personali si passa ai rastrellamenti e la famiglia di Tomas finisce, come le altre, ad Auschwitz. Qui Tomas perde subito di vista i suoi famigliari tranne il padre con cui combatte una lotta per la sopravvivenza quotidiana che, paradossalmente, lo porterà, per salvarsi, ad avvicinarsi proprio al mestiere paterno imparando a cucire le divise degli ufficiali e rappezzare quelle dei prigionieri. Sopravvivono entrambi, ma il Tomas che esce fra mille peripezie dal campo di concentramento è drasticamente cambiato: è – precocemente – un adulto disincantato e duro. Insieme al padre tenta di tornare nel paese di origine, dove però tutto è cambiato, compresi i confini, ed emigra definitivamente a Parigi dove, grazie all’aiuto di una variegatissima comunità ebraica, dolente ma con una grande voglia di ricominciare a vivere, troverà infine la sua strada. Nel Filo di Auschwitz Véronique Mougin racconta con penna magistrale la storia di un ragazzo, feroce e fragile come tutti gli adolescenti, un Tom Sawyer ungherese e ribelle che non è «solo» una vittima, non è un eletto, non è un simbolo, bensì una persona di quelle che si devono ricostruire dopo essere state all'inferno.
Un fils à maman
- 448 Seiten
- 16 Lesestunden
Quelle mouche a donc piqué Charly Picassiette ?À peine majeur, il veut quitter sa mère poule, leur ferme des collines, leur village. Paris l'attend, paraît-il, et puis la gloire : le garçon s'apprête à publier un "roman" très autobiographique où tous ses proches pourront se reconnaître.Mais Madame Picassiette et ses voisins ne l'entendent pas de cette oreille : pas question de laisser le mioche gâcher sa vie et raconter la leur. Au Chandoiseau (14 habitants, 3 chèvres), l'heure de la mobilisation générale a sonné...