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Davide Rondoni

    Via Crucis dell'amico
    Piccola Biblioteca d'arte e letteratura - 4: L'acqua visitata dal fuoco
    Piccola Biblioteca d'arte e letteratura - 5: Vorticosa, dipinta
    Biblioteca di Bailamme - 11: All'altra riva, ai prati del sole. L'immaginario di Dio in Antonia Pozzi
    I Rombi. Nuova Serie - 15: Poesia dell'uomo e di Dio
    Forlì-Cesena and its province : journey into the heart of Romagna
    • 2009
    • 2008

      Antonia Pozzi si sta profilando come un caso culturale che scuote e innesta dinamiche diverse. La donna però, che è questa poetessa, non è un "caso", è persona in cui vive e traspare un immaginario, una figurazione spaziale, psicologica ed erotica, incipiente o strutturata, ma pur sempre esistenziale ed irripetibile. I luoghi, i volti, gli amori, le sconfitte e le gioie, tutto brulica nella sensibilità intelligente di Antonia. Un mondo in vibrazione, un sensorio sempre attivo che interroga, soffre e si dona. Una vita vissuta dal di dentro con la poesia, quale catarsi dal dolore, mentre Antonia anela a "sgorgare per donarsi". Quale l'immaginario religioso di Antonia? Quale il suo vocabolario religioso? «Una scrollata di spalle»? Le difficoltà obbiettive del suo vivere saldatesi con una ipersensibilità inesausta la conducono a divenire un gheriglio essiccato nel suo guscio. Quale il significato del suo estremo troncare la vita? «All'altra riva ai prati del sole...». In una scoperta non "gettata" come afferma M. Heidegger, ma sorretta dalla mano di Dio? Prefazione di Davide Rondoni.

      Biblioteca di Bailamme - 11: All'altra riva, ai prati del sole. L'immaginario di Dio in Antonia Pozzi
    • 2008

      Atto unico è un crocevia di storie che nascono, senza sosta, tra vita e teatro. Cinquantaquattro fotogrammi si susseguono in forma di racconto e in un disordine cronologico, seguendo il filo teso e appassionato di tre decenni vissuti nei pressi del palco (dal 1975 al 2007). Il libro è un viaggio ininterrotto di continue partenze e di incontri, che sono variazioni di un unico atto: la vita. Ogni frammento è fissato da fulminei scatti di polaroid e le immagini scorrono, in bianco e nero e a colori, come la sceneggiatura di un film narrativo. Bratislava, Madrid, Parigi, Tel Aviv, Cracovia, New York e le aule universitarie di Firenze, Bologna e Milano sono palco e sfondo di una folla eterogenea di personaggi di tutti i giorni, che diventano all'improvviso attori e spettatori di scene reali. Vero o finto, finto o vero: quanta verità nell'inversione delle parti. Per il teatro come per l'uomo, la verità è l'accettazione del proprio destino di finzione. Guitti della vita contempliamo paradossalmente, nel teatro, la nostra verità. La finzione teatrale è più vera dell'apparente verità, perché solleva la crosta. Per questo non esiste forse momento più emozionante di quando in sala le luci si abbassano, e si apre il sipario. I due autori ci accompagnano a conoscere da vicino e a sperimentare come il teatro, da sempre metafora e specchio dell'esistenza, ci insegna, anche oggi, ad essere protagonisti sulla sterminata scena del mondo.

      Atto unico per cinquantaquattro storie
    • 2007
    • 2004