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Archive in Südtirol

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Archive gelten gemeinhin als Quellenlager der Forschung, im Zuge der verschiedenen geisteswissenschaftlichen Turns ist ihre Geschichte in den Mittelpunkt der Aufmerksamkeit gerückt. Dieser epistemologische Zugang und die Tatsache, dass das Südtiroler Archivwesen nach dem Ersten Weltkrieg zwar archivgeschichtlich hochinteressante Züge aufweist, aber kaum breiter erforscht ist, waren die primäre Triebfeder für die Erarbeitung dieses Sammelbands, mit dessen Ergebnissen zum Teil wirkliches Neuland betreten wird. Daneben stand der Wunsch des herausgebenden Archivars, ein nur scheinbar randständiges Thema einer breiteren, kulturell interessierten Öffentlichkeit verstärkt näherzubringen. Der zeitliche Fokus der Beiträge liegt dabei auf den Jahren nach 1960, einer für das öffentliche Südtiroler Archivwesen zweiten Sattelzeit, nach der im Zuge der Annexion Südtirols durch Italien (1919) eingetretenen Zäsur, die durch die Gründung des Staatsarchivs Bozen und die Bestände-Extradierungen aus Innsbruck und Wien gekennzeichnet war. Wo dieser Periodisierungsrahmen der jüngeren Südtiroler Archivgeschichte nicht greift, werden die Kontinuitäten über 1919 hinweg aufgezeigt. Konnten auch nicht alle Wissenslücken geschlossen werden, so bietet der Band durch die verschiedenen methodischen Zugriffe und den breiten thematischen Zuschnitt ein facettenreiches Tableau archivischer Realitäten. Gli archivi sono comunemente ritenuti laboratori di storia, sulla scorta delle diverse svolte di orientamento in ambito scientifico la loro storia è posta al centro dell’attenzione. Quest’impostazione epistemologica unita al fatto che la realtà archivistica in Alto Adige dopo la Prima guerra mondiale, pur presentando delle caratteristiche di grande interesse dal punto di vista storico-archivistico, fosse stata solo marginalmente indagata, furono le cause primarie per l’elaborazione di questo volume collettaneo, i cui esiti esplorano in parte un terreno ancora vergine. A ciò si aggiunse il desiderio dell’archivista, curatore di questa pubblicazione, di avvicinare sensibilmente un pubblico più ampio di interessati a un tema solo apparentemente marginale. Il focus temporale dei saggi si concentra sul periodo successivo al 1960, ossia dopo la cesura sopravvenuta nel 1919 con l’annessione dell’Alto Adige all’Italia, essa fu una seconda età di cerniera per il sistema archivistico pubblico altoatesino, caratterizzata dalla nascita dell’Archivio di Stato di Bolzano e dalla consegna dei fondi conservati fino ad allora a Innsbruck e a Vienna. Quando questa periodizzazione nell’ambito della recente storia degli archivi in Alto Adige viene meno, risaltano gli aspetti di continuità ben oltre il confine temporale del 1919. Pur non potendo colmare tutte le lacune di conoscenza, attraverso i diversi approcci metodologici e l’ampio taglio tematico il volume offre un quadro poliedrico delle diverse realtà archivistiche.

Buchvariante

2018, hardcover

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