Der einzige Führer zu sämtlichen Opern Verdis wieder lieferbar! Dieser Opernführer bietet eine ausgezeichnete Einführung in das Leben und Werk Giuseppe Verdis: Eine kurze, aber umfassende Biografie liefert die zum Verständnis der Person notwendigen Informationen und Lebensdaten. Im Anschluss daran werden in streng chronologischer Reihenfolge sämtliche Opern Verdis, die zwischen 1839 und 1893 entstanden sind, präsentiert. Der Leser erhält zahlreiche Informationen über die Künstler der Erstbesetzung und zum Ort und Datum der Uraufführung. Darauf folgt eine detaillierte Beschreibung der Handlung, anhand derer die Entwicklung des Stoffes nachvollziehbar wird. Die literarischen Quellen werden erkundet und um eine historische Analyse der jeweiligen Oper im Kontext von Verdis Schaffen und seiner Zeit ergänzt. Die Texte wurden von den renommiertesten italienischen Musikwissenschaftlern mit viel Feingefühl unter Berücksichtigung einer Füllevon Informationen verfasst und opulent mit 330 Abbildungen ausgestattet.
Mario Bortolotto Reihenfolge der Bücher






- 2013
- 2007
La serpe in seno
- 342 Seiten
- 12 Lesestunden
Troppo a lungo si è detto che il Novecento musicale si muoveva fra due poli Schoenberg e Stravinskij -, finché (in anni piuttosto recenti) non ci si è resi conto della presenza di un terzo incomodo: Richard Strauss. Incompreso dai fedeli della Nuova Musica e reo di troppo successo, Strauss di fatto percorse per tutta la vita - e fino agli estremi, prodigiosi "Vier letzte Lieder" - vie non meno audaci, ma più nascoste, dei due teologi nemici della drammaturgia adorniana. Dotato di una "imperterrita capacità di assimilazione stilistica" e contraddistinto dall'invidiabile "abitudine di non sbagliare (quasi) mai", Strauss toccò nella sua carriera, condotta con accortezza d'imprenditore, tutte le capitali dell'impero musicale austrotedesco (da Monaco a Vienna, da Bayreuth a Berlino a Dresda), meritandosi il nomignolo, coniato dal Kaiser, che dà il titolo a questo libro: Hofbusenschlange - serpe in seno, sì, ma di corte. E fu capace, grazie al dominio "di tutte le tecniche, incluse le truffaldine", ora di blandire il gusto del pubblico, ora di scandalizzarne il perbenismo. Mario Bortolotto ci guida in ricognizione attraverso i pezzi strumentali, i Lieder, i poemi sinfonici, e soprattutto le opere: dai tentativi giovanili ai più noti capolavori alla "parlante inattualità" delle ultime composizioni.
- 2007
Ein ungewöhnlich reiches Buch von einem der international renommiertesten Wagner-Kenner bietet eine neue Perspektive auf Richard Wagners Werk und dessen komplexe Rezeption. Wagner bleibt seit über hundert Jahren ein umstrittenes Thema, und es ist kaum möglich, über ihn zu schreiben, ohne Adornos „Versuch über Wagner“ und Nietzsches Pamphlet zu erwähnen. Diese beiden Texte beeinflussen bis heute die Kritik und die Wahrnehmung Wagners. Der italienische Musikphilosoph Mario Bortolotto geht in „Wagner der Dunkle“ auf diese Herausforderungen ein und setzt sich kritisch mit dem Wagnerismus sowie seinen Anhängern und Gegnern auseinander. Er befreit die Sicht auf Wagner von einseitigen Meinungen und präsentiert ihn als überraschenden Künstler: einen Mythenpoeten und Schalk, der mehr für Aristophanes als für die Tragiker schwärmte, sowie als Schüler Schopenhauers und der Upanischaden. Bortolotto verknüpft Wagners dramatische Werke mit bedeutenden modernen Künstlern und zeigt, dass die Psychologie in der Musik mit ihm beginnt, was Schönberg und Berg beeinflusste. Zudem verdeutlicht er, dass Wagners Musik auch politische Dimensionen hat, die einen tiefen Druck auf die Welt ausüben. Die italienische Presse lobt das Buch als weitreichenden Essay eines großartigen Musikkritikers, der in die Abgründe der europäischen Décadence führt.
- 2003
Non è possibile scrivere oggi su Wagner senza fare i conti con due pamphlet contro "Il caso Wagner" di Nietzsche e quel "Versuch über Wagner" di Adorno che ha a lungo scompigliato le carte della critica. Ma non bisogna fare i conti anche con il wagnerismo e i wagneriani. Bortolotto accetta la sfida e, dopo aver sgombrato il terreno da apologeti e denigratori, lascia intravedere al lettore, dietro la facciata magniloquente e un po' kitsch, dietro la spudorata seduzione e la possente facilité delle soluzioni musicali e drammatiche, un Wagner insospettato, dalle sfaccettature multiple e solo apparentemente inconciliabili.
- 1999
Quando nell’Ottocento, prima con la meteora Puškin poi con la rivelazione di Tolstoj e Dostoevskij, la Russia irruppe sulla scena della letteratura, il mutamento fu radicale e irreversibile. Qualcosa di analogo, ma ben più discreto, avvenne con la musica, nata anch’essa d’improvviso, con Glinka, e sviluppatasi attraverso una fioritura di compositori. Si scoprì in tal modo come a est della Germania, che per secoli aveva rappresentato l’Oriente della musica, si aprisse un altro territorio, immenso, che avrebbe aggiunto una speziatura sino allora ignota al mondo dei suoni e scompaginato la nostra stessa abitudine di pensare la musica. Ma del tortuoso percorso di questa storia mancava a tutt’oggi una ricostruzione adeguata. Mancava soprattutto un’opera che desse conto di una tessitura dove emergono musicisti di alta qualità ma fra noi quasi del tutto ignoti, come Taneev. Tanto più prezioso, perciò, appare questo densissimo saggio di Bortolotto: esso rende alla musica russa lo stesso omaggio che Dopo una battaglia aveva reso alla musica francese, l’unico degno dell’oggetto – la conoscenza precisa, tagliente, partecipe –, e al tempo stesso innerva l’esposizione con gli innumerevoli fatti che hanno contribuito al miracolo: fenomeni letterari, sociali, politici, religiosi. Poiché i rapporti che si scorgono tra i diversi ambiti mostrano una unità di fondo che va oltre la nozione di musica.