Weg ist sie!
- 160 Seiten
- 6 Lesestunden
Dieser Autor schöpft Inspiration aus der russischen und emilianischen Avantgarde, wobei sein stilistischer und thematischer Fokus diese Einflüsse widerspiegelt. Seine frühe Tätigkeit als Übersetzer technischer Handbücher aus dem Russischen prägte sein präzises Sprachgefühl. Die Zusammenarbeit mit führenden italienischen Autoren half ihm, einen einzigartigen literarischen Stil zu entwickeln. Er ist Gründer und Herausgeber einer Literaturzeitschrift, und seine Essays erscheinen in führenden italienischen Zeitungen.




Er erledigte Hausarbeiten tadellos und beherrschte das perfekte Mischungsverhältnis zwischen Sahne, Ei und schwarzem Pfeffer, wenn es darum ging, einen Nudelauflauf mit der richtigen Soße zu versehen – im Befreiungskrieg der modernen Frau hatte Matti Virtanen an vorderster Front gekämpft, darüber bestand kein Zweifel: Was also hatte Matti falsch gemacht, bevor er, und genau das waren seine Worte, Frau und Kind verlor? Er wußte es nicht. Doch nun hatte Matti einen Plan: Ein Haus, ein eigenes Haus mußte her, dann würden Helena und Sini wiederkommen. Fehlte nur noch die passende Immobilie zu seinem Glück, da war sich Matti sicher.
"Ecco, intanto che scrivevo 'I malcontenti' mi è venuto da pensare che io stavo cercando di raccontare la storia della relazione tra due quasi trentenni che provano a entrare, come si dice, nel mondo, e che questo tentativo, che ha a che fare con un festival strampalato, viene raccontato da uno che abita sotto di loro, uno che di questo tentativo vede in un certo senso solo i riflessi, i raggi che partono da quell'appartamento e arrivano fino a lui in forma di suoni, confessioni, reticenze e richieste d'aiuto. E m'è tornata in mente la scena centrale di un film di Lubitsch, che è una scena in cui il protagonista maschile, innamorato di una donna misteriosamente scomparsa, invitato a pranzo da un amico, scopre che la moglie del suo amico è la donna di cui lui è innamorato. Questo pranzo viene raccontato da Lubitsch senza riprendere i protagonisti né la sala da pranzo: viene raccontato dalla cucina, in modo perfettamente esaustivo, attraverso i commenti di cuoco, cameriere e maggiordomo sullo stato in cui tornano indietro le varie pietanze, e lo spettatore ha l'impressione di essere davanti a un triplo salto mortale molto ben eseguito. Ecco, intanto che scrivevo 'I malcontenti' mi è venuto da pensare che la relazione tra Nina e Giovanni, a esser capaci, bisognava raccontarla come quel pranzo di Lubitsch.
E noi?