All'origine del romanzo d'appendice Carolina Invernizio scrisse più di cento romanzi e tra questi Il bacio di una morta occupa un posto prevalente. La Invernizio fu protagonista del romanzo "d'appendice" diventandone maestra indiscussa per la sua capacità di avvolgere i lettori negli intrecci, spesso torbidi e morbosi, che venivano narrati e che rappresentavano la prosecuzione narrativa della parte giornalistica di fatti di cronaca e resoconti giudiziari. Il romanzo della Invernizio è capace di soddisfare le attese di un pubblico in cerca di svago e di compensazioni emotive, riuscendo a plasmare personaggi ben riconoscibili nei loro tratti caratterizzanti. L'interesse verso questo romanzo, e la sua autrice, deriva dal grande impatto suggestivo che ha l'immagine della "sepolta viva", che potrebbe essere oggi interpretata come il simbolo dei fantasmi e delle paure che abitano in ognuno di noi. Così come le vicissitudini che compongono l'intreccio del romanzo: misteriose tortuosità dell'inconscio, fino al limite di un sadismo compensativo di una realtà sessuale repressa e negata. Le vicende di Clara e della sua famiglia, la sua vita famigliare così come la sopraggiunta e misteriosa morte, con epilogo clamoroso, vengono composte in una narrazione che non sarà indifferente nemmeno al lettore contemporaneo, ritrovando trame, personaggi e situazioni psicologiche quanto mai attuali ed inquietanti.
Carolina Invernizio Bücher




Il bacio di una morta
- 291 Seiten
- 11 Lesestunden
Il romanzo più celebre di una scrittrice «dalla fama sicura», come scrive nella prefazione al libro Antonia Arslan, «inossidabile, anche se eccentrica». Un testo che in più di cento anni, «ha sopportato, praticamente senza difese, ogni genere di dotta dissezione, è stato imitato e tradotto, mille volte ristampato, perfino messo in scena con ironia... L'organizzatissima struttura mentale e il robusto ingegno di sceneggiatrice della Invernizio, hanno creato trame che sfidano le mode, e toccano qualcosa nel nostro profondo, un bisogno che non sappiamo di avere».
Peccatrice moderna
- 343 Seiten
- 13 Lesestunden
Comunque la si giudichi, Carolina Invernizio, una ragazza espulsa da scuola per aver scritto un racconto scandaloso ed i cui libri furono messi all'indice delle opere proibite dal Vaticano, tenne legati alla lettura centinaia se non milioni di persone ed ha ispirato nel tempo adattamenti teatrali e opere cinematografiche e sceneggiati televisivi fin ai tempi recenti. L'impianto narrativo dei suoi romanzi era solitamente centrato su improbabili, o quantomeno non sempre verosimili, storie di amore ed odio, con situazioni talvolta al limite dell'horror. Non mancavano ambientazioni che in qualche modo avrebbero preceduto il genere poliziesco o, su un versante più sociale, riguardato il mondo del popolino, fonte di scandalo, per lei, donna borghese di buona famiglia. Carolina Invernizio (Voghera, 28 marzo 1851 – Cuneo, 27 novembre 1916) è stata la scrittrice più amata e più detestata, ma anche la più venduta e la più prolifica, della letteratura italiana dell'800 e del 900. I suoi 123 libri hanno suscitato consenso entusiastico, fino all'adorazione, da parte di lettori e lettrici, ma anche a farla definire "gallina della letteratura popolare", "Carolina di servizio" (in riferimento ad una specifica categoria di appassionate lettrici) o ancora "conigliesca creatrice di mondi" da parte della critica letteraria. "Peccatrice Moderna" fu pubblicata a puntate su rotocalchi negli ultimi anni del 1800.