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Maurizio Cucchi

    L'indifferenza dell'assassino
    Poesia italiana
    Piccola biblioteca - 389: Nuovissima poesia italiana
    Almanacco dello specchio 2005
    Lo Specchio: Visioni dell'aldilà prima di Dante
    Le relazioni pericolose
    • Lo Specchio: Visioni dell'aldilà prima di Dante

      Testi di Bonvesin da la Riva, Giacomino da Verona, Uguccione da Lodi, Pietro da Barsegapè

      • 267 Seiten
      • 10 Lesestunden

      Questa raccolta di importanti testi duecenteschi può essere una felice scoperta, afferma Marco Santagata nella sua premessa. Addirittura, precisa, una doppia felice scoperta: «quella di una tradizione in volgare di visioni dell’aldilà e di testi didattico-escatologici che precede di poco il poema di Dante, e quella di una zona padana, fra Milano e Verona, sulla cui produzione letteraria quasi mai anche le persone colte – prese dai lirici di Sicilia, dai guittoniani, dagli Stilnovisti, dai laudisti, insomma, dalla grande fioritura poetica dell’Italia mediana – gettano un occhio».I poemi di Bonvesin da la Riva e Giacomino da Verona, qui accompagnati da alcuni passi scelti dalle opere di Uguccione da Lodi e Pietro da Barsegapè, costituiscono esiti letterari di inconfondibile fisionomia e grande tenuta per diversi motivi. In primo luogo per l’energia della tensione e delle finalità squisitamente morali che si prefiggono, e che costituiranno sempre, anche nei secoli successivi, una matrice e un carattere della cultura letteraria settentrionale. In secondo luogo per il loro collocarsi attivamente in un clima e in una tematica – quelli, appunto, delle visioni e dei viaggi d’oltretomba – specifici dell’epoca e che troveranno poi nella Commedia dantesca la più elevata e ineguagliata espressione. E ancora per la grande forza ruvida, originaria, espressivamente inquieta e carica di episodi e scene di una penetrante concretezza, dei versi di questi quattro autori. La cui opera viene qui proposta, con testo a fronte e nella traduzione in versi italiani, da quattro poeti del nostro tempo, Maurizio Cucchi, Mary Barbara Tolusso, Giorgio Prestinoni e Fabrizio Bernini: decisamente, apertamente coinvolti dall’esemplarità di quei lontani maestri, tanto da impegnarsi nell’esercizio e nella bellissima avventura di ricrearne lo spirito e i valori.

      Lo Specchio: Visioni dell'aldilà prima di Dante
    • L'indifferenza dell'assassino

      • 160 Seiten
      • 6 Lesestunden

      Maurizio Cucchi si imbatte nel protagonista di questo libro mentre un giorno passeggia in via Nerino, nel cuore antico di Milano. Davanti alle sue scarpe vede una specie di un budello talmente angusto da essere chiamato, in altri tempi, Stretta. Incuriosito dalla bellezza sinistra del vicolo, viene a sapere che lì aveva il suo "laboratorio" - uno stanzino da fiaba dell'orrore il famigerato Antonio Boggia, molto noto nell'Italia appena unita per i suoi efferati delitti. Uno strano destino, a cui inizialmente l'autore cerca di sfuggire, lo spinge sulle tracce dello un serial killer, il primo della storia italiana, che otteneva la fiducia delle sue vittime e poi le uccideva per incamerare i loro beni. Ma quel destino, man mano ci si addentra nelle pagine del romanzo, appare tutt'altro che strano. Ridando vita alla vicenda del Boggia, Maurizio Cucchi compie una nuova "traversata" dentro una mente criminale, oltre che nella Milano tante volte descritta nei suoi versi e nelle sue prose. E il suo viaggio narrativo diventa l'occasione per riflettere sulla "disumanità dell'umano" e insieme su un secolo, l'Ottocento, che del nostro mondo è il confine e l'origine.

      L'indifferenza dell'assassino